Nell’ultimo mese abbiamo letto tutto e il contrario di tutto sull’importantissimo tema dell’ACQUA e della sua gestione. Riteniamo opportuno affidarvi alcune nostre concrete e reali considerazioni per provare a fare un po’ di chiarezza sul tema.
La Società Sorical, come è noto a tutti, è posta in liquidazione dal 2012 e da allora i dipendenti, circa 250 unità, con enormi sacrifici personali, lavorativi ed organizzativi, si prodigano quotidianamente con grande senso di responsabilità a garantire la fornitura dell’acqua, bene di primaria necessità, a tutti i Comuni calabresi ed ai suoi cittadini.
La Filctem Cgil unitamente alla sua Rsu ha più volte sollecitato il collegio dei Commissari ad avviare un percorso di uscita dalla liquidazione in modo da poter candidare le proprie maestranze a scenari lavorativi e professionali di prospettiva, mentre sul piano del lavoro ha sollecitato una efficace organizzazione delle attività in modo ché i dipendenti potessero svolgere le proprie mansioni con la giusta serenità nonché con diligenza.
Molte sono state le richieste rivolte da noi verso la politica e verso la Giunta Regionale al fine di addivenire in tempi rapidi ad un riordino complessivo del SII e ad avviare un percorso che tende definitivamente a disincagliare la SORICAL dalle secche in cui si è arenata da molto, troppo tempo.
Tutti i settori che interessano l’Azienda versano in uno stato di profonda crisi: ci sono uffici di zona, che dovrebbero essere veri e propri “PRONTO SOCCCORSO” della rete idrica avamposto di tutte le attività Sorical, che soffrono carenze di organico, “obbligando” le poche unità a disposizione a coprire turni di lavoro massacranti e ricorrendo all’istituto dello straordinario per poter far fronte agli innumerevoli interventi che quotidianamente sono chiamati a rispondere.
Oltre ai citati uffici, nelle medesime condizioni versano gli impianti di potabilizzazione per non parlare dell’unico laboratorio d’analisi deputato a garantire la qualità dell’acqua erogata che da un mese, dopo la quiescenza del responsabile, ancora soffre della mancata nomina di un sostituto, nonostante la presenza in SORICAL delle professionalità qualificate, con tutte le conseguenze che tale vacatio comporta.
Poi mancano gli strumenti che stanno alla base di ogni Azienda e di ogni attività produttiva ne citiamo alcuni: organigramma, mansionario, procedure lavorative, istruzioni operative e di sicurezza e via discorrendo, per non parlare poi della Sicurezza sui Luoghi di Lavoro la riprova lampante sono i verbali comminati a Sorical, da parte degli enti preposti, per l’inadempienza alle più fondamentali prescrizioni legislative in termini di Sicurezza sui Luoghi di Lavoro.
Insomma una nave alla deriva dotata di un ottimo e qualificato equipaggio ma senza un comando all’altezza di indicare la rotta per raggiungere l’auspicato approdo.
SI NAVIGA A VISTA DA ANNI…pertanto, pensiamo sia giunta l’ora di dire che non accetteremo e non ci rassegneremo all’idea che il Sistema regge solo grazie al buonsenso dei lavoratori che sopperiscono alle molteplici inefficienze aziendali e di sistema in un quadro di forte incertezza lavorativa.
Noi crediamo che la misura sia colma!!!
Noi crediamo che ci siano ancora le condizioni per una via d’uscita giusta, onesta e DIGNITOSA cosi come meritano i lavoratori e le lavoratrici di Sorical.
Noi crediamo che la Regione in primis si deve fare carico nell’ affrontare e risolvere una volta per tutte questa annosa vicenda che sta portando al fallimento un intero sistema lavorativo e produttivo nonché il SII in Calabria.
Noi crediamo che non bastino i proclami di istituzione dell’AIC, che seppur essendo un autorevole ente, non ha nel suo principio istitutivo il compito di risolvere la questione Sorical, semmai l’AIC ha il compito di governo e controllo dell’intero bacino idrografico regionale, quindi spetta alla Regione decidere cosa si vuol fare di Sorical, dei suoi dipendenti, del suo bagaglio di esperienze e delle sue maestranze.
In virtù di tutto ciò chiediamo alla politica ed al Governo Regionale un’azione di coraggio volta a rimediare ai guasti prodotti con atti incisivi e risolutivi.
Noi crediamo che sia finito il tempo di “soprassedere” e di rimandare questioni cosi importanti ed impattanti per l’intera comunità calabrese, prendendo in seria considerazione la tutela del bene pubblico per eccellenza, ovvero L’ACQUA.
La FILCTEM non siede sullo scranno dei delatori, la FILCTEM e la CGIL tutta siede sullo scranno della proposta e delle idee, sullo scranno del bene comune, sullo scranno della legalità e dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.
Per tali sintetiche ma importanti ragioni, la Filctem Cgil Calabria con tutti i suoi quadri ed unitamente alla propria RSU invitano tutte le lavoratrici e lavoratori a partecipare alle assemblee di comparto che abbiamo inteso convocare per i giorni 5-6-9 aprile, al fine di raccogliere le preoccupazioni ed i disagi sui luoghi di lavoro con l’obbiettivo di far partire dal basso una stagione di rivendicazione e di lotta per creare le condizioni a tutela del servizio e della buona occupazione.
Catanzaro, 29 marzo 2018
FILCTEM CGIL CALABRIA / RSU FILCTEM CGIL