ALPAA: Chi ha paura dei pescatori ?
Lunedì 20 Aprile 2015
Chi ha paura dei pescatori ?
È ormai più di un mese che la manifestazione programmata per il 24 p.v. a Roma da Alpaa Cgil, produce preoccupazioni e genera inquietudini.
L'esigenza di una mobilitazione, nasce da un concreto e ineludibile bisogno del comparto pesca, a ricevere una risposta altrettanto concreta ai bisogni emergenziali, senza la risoluzione dei quali in brevissimo tempo si assisterebbe al collasso totale di buona parte delle marinerie meridionali .
La vertenza, vede al centro del programma la richiesta di risoluzione di alcuni punti quali: le quote tonno, le deroghe alle maglie minime, le pesche speciali ed aspetti inerenti l'impossibilità, a causa delle regolamentazioni comunitarie e ministeriali, ad operare con buoni livelli di redditività.
A tal riguardo il Mipaaf manifesta sicuramente forti preoccupazioni ciò si evidenzia dalla scarsa capacità di risposte esaustive, offrendo una visione quasi fatalista che prevede inevitabili restrizioni riguardo le attività di pesca, dettate da generiche normative comunitarie quando invece buona parte delle responsabilità riguardanti i divieti vigenti è ascrivibile ad atti di pertinenza Ministeriale.
È forse un caso, che il Mipaaf è il suo solerte sottosegretario Castiglione ha firmato il Decreto di assegnazione delle quote tonno con largo anticipo rispetto agli altri anni ?
Il decreto in questione, nonostante le affermazioni del Ministero e dell'alleanza delle cooperative che lo definiscono come un “sostanziale riequilibrio tra i sistemi di cattura e un aumento della quota indivisa”, non è altro che la riaffermazione dell'iniqua ripartizione degli ultimi anni !!!
Infatti cifre alla mano se nel 2014 la circuizione (12 barche) aveva il 74,40 % delle quote con il nuovo piano triennale avrà il 74,32% ; il palangaro (30 barche) che nel 2014 aveva il 13,58 % nel triennio passa a 13,57% ; la Tonnara fissa nel 2014 aveva l' 8,46 % nel triennio passa a 8.45% ; infine la quota non divisa (oltre 4000 barche) passa da 3,03 % nel 2014 a 3,19 % nel triennio.
Insomma, una vergognosa presa in giro ai danni dei piccoli pescatori.
Questi atti, ovviamente, essendo questi pescatori soggetti che "non chiedono soldi" ma semplicemente "di poter lavorare e guadagnarsi da vivere onestamente", motivano ulteriormente soprattutto gli operatori della pesca artigianale, a sostenere la mobilitazione che ora più che mai è necessaria per dar voce al comparto, ed il 24 di aprile i pescatori a Roma saranno più determinati che mai e chiederanno con forza un'inversione di rotta “vera” nelle politiche del Governo, sostenendo una "battaglia per il lavoro" non rassegnandosi ad essere relegati alla marginalizzazione alla quale si vorrebbe condannarli.
ALPAA CGIL PESCA CALABRIA
ALPAA CGIL CALABRIA