CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO - CALABRIA
LA FLC CGIL CALABRIA CHIEDE IL RITIRO DEL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO

Giovedì 21 Giugno 2012
Cgil Calabria
Oggi è troppo facile e persino semplice dire “Lo avevamo detto” infatti nella riunione presso l'assessorato regionale alla pubblica istruzione tenutasi lo scorso 4 Ottobre 2011 avevamo chiesto, con determinazione e forza, all'assessore Caligiuri di non procedere al dimensionamento della rete scolastica secondo i parametri stabiliti dal Governo di allora, proprio in virtù del fatto che alcune regioni avevano fatto ricorso alla Corte Costituzionale sulla legittimità delle Legge in quanto la materia era prettamente di competenza delle regioni. Inoltre avevamo chiesto all'assessore Caligiuri un più ampia discussione sullo stato delle scuola calabrese, sulle prospettive, sul progetto complessivo di scuola pubblica in Calabria. Purtroppo non siamo stati ascoltati ed oggi con sentenza n. 147la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della norma che impone la generalizzazione degli istituti comprensivi con almeno 1.000 alunni, una norma pessima voluta a suo tempo da Tremonti-Gelmini unicamente per ragioni di bilancio e senza alcun rispetto delle esigenze di qualità del sistema scolastico. In Calabria si è proceduto senza indugi ed oggi ci troviamo in una situazione paradossale 100 istituzioni scolastiche perdono definitivamente l'autonomia, 86 sono quelle che pur mantenendo l'autonomia essendo sottodimensionate non avranno nè il Dirigenti Scolastico nè il DSGA e tutto ciò a causato la perdita di centinaia di posti di lavoro di tutte le figure professionali. Si è tagliato badando molto anzi unicamente agli aspetti ragionieristici e non al bene dei ragazzi e ragazze calabresi che dalla scuola chiedono formazione, conoscenze per competere nella società. Tutto ciò, solo per ricordarlo, avviene in Calabria una realtà che invece per tutta una serie di fattori noti avrebbe, invece bisogno di più scuola, più formazione, maggiori opportunità di crescita culturale. Giornalmente leggiamo grandi annunci da parte dell' Assessore su investimenti nelle scuola calabresi, su progetti scuola-lavoro, sulla legalità, sul tempo scuola sarebbe opportuno una seria ed approfondita analisi sulle ricadute e sui benefici di tali interventi, insomma a quanto una discussione sulla scuola pubblica calabrese e sul suo futuro, su quale offerta formativa. In Calabria sono state firmate convenzioni ad esempio sull'istruzione e formazione professionale peggiorativi rispetto al resto d'Italia che di fatto hanno penalizzato gli istituti professionali di stato in favore delle agenzie private di formazione e molti altri sarebbero gli esempi. Ora la sentenza offre l'opportunità rivedere i propri piani di dimensionamento scolastico varati secondo parametri dichiarati incostituzionali ed è per questo che chiediamo alla Giunta Regionale il ritiro del piano di dimensionamento scolastico regionale e la immediata apertura di un confronto sulle reali necessità della scuola calabrese. La Regione avrà così la possibilità di intervenire sulle situazioni più eclatanti, quelle in cui sono state fatte aggregazioni scolastiche abnormi o tra più comuni e pertanto non in grado di assicurare quella qualità e quella continuità didattica che pure sono tra le finalità richiamate dalla stessa legge istitutiva e sanare quelle istituzioni scolastiche sottodimensionate che in Calabria rappresentano il 20%. Come FLC CGIL riteniamo necessaria anche la modifica della norma che impone le “reggenze” da parte del Ministero della Pubblica Istruzione per le scuole con meno di 600 alunni, tale norma è infatti penalizzante non solo per tanti Dirigenti Scolastici e Dsga ma anche per la piena funzionalità delle strutture scolastiche interessate. Abbiamo chiesto all'assessore Caligiuri un incontro il quale ha dato la disponibilità solo dopo le determinazioni della Conferenza unificata Stato/Regioni, ancora una volta la regione Calabria abdica al suo ruolo Costituzionalmente prevista ed aspetta indicazioni. In assenza di risposte convincenti da parte della Regione Calabria la FLC CGIL Calabria non rinuncerà a portare avanti le rivendicazioni ed a tutelare anche sul piano legale le lavoratrici ed i lavoratori che inopinatamente sono state dichiarate, sulla base di una disposizione di Legge dichiarata incostituzionale, perdenti posto. Catanzaro, 21 Giugno 2012 Gianfranco TROTTA (Segretario Generale FLC CGIL Calabria)
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