CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO - CALABRIA
I volontari dell'Auser Calabria presenti numerosi alla Conferenza Regionale del Volontariato

Lunedì 14 Novembre 2011
Cgil Calabria
I volontari dell'Auser Calabria presenti numerosi alla Conferenza Regionale del Volontariato per la presentazione della proposta di legge della Giunta, esprimono disappunto e disagio per una manifestazione svoltasi con una decisa impronta spettacolistica che ha relegato i volontari a pubblico d'ascolto. Ruolo al quale il mondo del volontariato è da sempre poco avvezzo. D'altra parte gli stessi organizzatori hanno manifestato le preoccupazioni della vigilia sulla possibilità di riempire la sala. Quasi che l'obiettivo prevalente fosse questo e non quello di parlare e interloquire con l'universo del volontariato. Un universo, certamente frammentato, ma da sempre pronto ad accorrere e a mobilitarsi per rafforzare le ragioni e il senso del suo volere essere e dotato da tempo di rappresentanza. Insomma un pubblico per il Presidente il cui discorso però ha deluso e lasciato l'amaro in bocca. Di sostegno al volontariato , per ora, accontentatevi della legge, ma sappiate che vi consideriamo il braccio delle istituzioni,è stato il succo del discorso del Presidente. Magra consolazione per i volontari che quotidianamente devono arrabattarsi solo con la fantasia e la generosità, energie sicuramente rinnovabili, ma esposte all'inefficacia se non si destinano risorse al welfare territoriale. Si può in vario modo essere braccio operativo: a personalizzare con umanità e attenzione l'aiuto prestato alla persona oppure a fornire un servizio che l'istituzione non riesce a garantire. In questo caso altro che sussidiarietà. Il volontariato rischierebbe d'essere risucchiato nelle spire della istituzionalizzazione venendone snaturato e ridotto a surrogato, seppure garantito, d'un welfare povero o per poveri. Ciò detto, va riconosciuto all'Assessore Stillitani l'avere promosso una legge, in alcuni punti innovativa (v. la promozione e valorizzazione delle reti tra associazioni), che può aprire un dibattito fra le associazioni e i soggetti che le rappresentano. La disponibilità dichiarata a confrontarsi con proposte integrative e correttive non va lasciata cadere. Il testo di legge, innovativo in alcuni punti, abbisogna di qualche precisazione e integrazione non trascurabili. A partire, per esempio, dall'uso della parola servizi per spiegare l'attività o la prestazione gratuita del volontariato o dall'elencazione delle attività che, per un verso contraddice lo schema di autodeterminazione della L.266 e per l'altro ne delimita il campo. L'invecchiamento attivo, la protezione degli anziani fragili o le attività di sostegno agli immigrati sono terreno sul quale il volontariato calabrese è significativamente impegnato con esperienze di rilievo. Eppure in quello elenco non compare. Una parola una, sarebbe il compendio di tutto. E ancora, tutta la parte relativa ai registri regionali e provinciali risulta ridondante, confusa, contraddittoria e non risolutiva dell'annoso problema del riconoscimento e registrazione dei livelli di coordinamento e rappresentanza. Come ridondante ci pare la possibilità che la Consulta possa cooptare ulteriori 5 componenti, in aggiunta ai dieci già eletti, espressioni di tematiche non rappresentate. Basterebbero delle audizioni. Ci fermiamo qui, con l'auspicio di una positiva discussione. Perchè, aldilà delle annotazioni critiche sullo svolgimento della Conferenza, resta l'importanza di una legge che il volontariato calabrese aspetta da tempo. La Presidenza Regionale di AUSER Calabria. Catanzaro lì 14.11.2011
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