CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO - CALABRIA
Fisac Cosenza: Intervista a Pietro Rossi

Mercoledì 30 Marzo 2005
Cgil Calabria
D. Prima di parlare dell'andamento delle assemblee, vogliamo ricordare le tappe più significative che hanno caratterizzato la fase, prima della firma dell'ipotesi d'accordo ? R. E' stato un lungo periodo quello che ha preceduto l'intesa con ABI, un confronto durato più di 10 mesi nell'arco dei quali il conflitto ha raggiunto punte altissime portando la categoria a consumare due scioperi generali che ci hanno consentito innanzitutto di eliminare una posizione strumentale dell'associazione bancaria e in seconda battuta di chiudere un contratto che va nella direzione del cambiamento delle condizioni di vita e di lavoro. Un buon risultato , se si considera che abbiamo dovuto fare i conti con un governo , che ha provato più di una volta, con il ministro Maroni , ad inserirsi nella discussione per introdurre tutta la partita della legge 30 che avrebbe portato nel settore flessibilità e soprattutto precarietà. D. Un risultato importante, così lo ha definito Guglielmo Epifani . R. Si, la dichiarazione di Epifani è la prova provata che l'ipotesi d'accordo firmata il 12 febbraio è un buon risultato, sia per quanto riguarda la parte economica, sia per quanto riguarda la parte normativa. In più , mi sembra di capire dalle parole del segretario generale, che questa intesa tra i sindacati del settore Credito e l'ABI, deve essere presa come punto di riferimento per il rinnovo dei contratti dei metalmeccanici e del pubblico impiego. D. Proviamo a riassumerlo dunque, partendo dalla partita economica. R. Sull'economico siamo riusciti ,come ho detto in precedenza, a superare la posizione di ABI, che strumentalmente per il 2005 continuava a poggiare il ragionamento prendendo spunto dall'inflazione programmata . Come si può constatare ,abbiamo chiuso questa partita andando, oltre l'accordo del 23 luglio 93 , infatti per il 2005 portiamo a casa 1,9 di inflazione attesa e non quella programmata dal governo, per il 2002 e 2003 abbiamo fissato un recupero di un altro 1,9% , per il 2004 l'inflazione reale del 2 %. Inoltre, portiamo a casa la riparametrazione e la pensione complementare per i più giovani. D. L'altro punto su cui la trattativa si è arenata per molti mesi , è stata l'applicazione della legge Biagi. Mi sembra che anche su questo il sindacato è riuscito a spostare completamente il tiro. R. Penso di non esagerare se affermo che aver baipassato quasi completamente quella che il governo chiama strumentalmente la legge Biagi è stato il punto più qualificante politicamente dell'accordo. Siamo riusciti a limitare i danni , concedendo ad ABI, soltanto l'introduzione dell'apprendistato non come è scritto nella legge 30 un massimo di 6 anni, ma abbassandolo a quattro, ottenendo per questi lavoratori assunti con questo contratto 120 ore di formazione all'anno e l'affiancamento di un tutor , due elementi questi, che potrebbero spingere le aziende di credito a non disfarsi di professionalità nel frattempo formatesi e quindi trasformare il rapporto di lavoro dopo i 4 anni a tempo inderminato. Soltanto questo pezzo della legge 30 è stato inserito in questo accordo , di altre tipologie contrattuali, oltre 40 previste dalla legge , non c'è ne traccia . Per questo motivo si è inalberato il ministro Maroni , il quale all'indomani della firma dell'ipotesi d'accordo, sulle pagine dei quotidiani nazionali , ha minacciato sia le organizzazioni sindacali, sia l'associazione delle banche di aver commesso una sorta di reato non introducendo nell'accordo tutte quelle forme di flessibilità e precarizzazione che fanno diventare il lavoratore pura merce senza diritti e senza tutele. D. Segretario, lo strumento che verrà consegnato ai lavoratori è un buon strumento; possiamo dire la stessa cosa per quanto riguarda i risparmiatori, visto che il sistema bancario, dopo i casi Cirio , Parmalat aveva bisogno di una ventata di trasparenza? R. I casi da lei appena ricordati hanno portato ad incrinare i rapporti tra istituti di credito e clientela .Per questo motivo come sindacato, abbiamo preteso prima dell'apertura delle trattative sul contratto ,un protocollo che facesse chiarezza sul sistema . Il 16 giugno, le organizzazioni sindacali che siedono al primo tavolo, hanno firmato con ABI quello che abbiamo chiamato il Protocollo Etico sulla Responsabilità d'Impresa, il quale, tra le altre cose prevede le garanzie che i lavoratori e i clienti delle banche devono avere, rispettivamente nel vendere o acquistare i prodotti finanziari proposti dagli istituti:bond, obbligazioni, azioni ecc…..Sono convinto che con queste regole le cose cambieranno anche perchè , tra le altre cose, il protocollo prevede la definizione delle griglie in cui collocare tipologie di prodotti e tipologie di clienti, per cui tanto per fare un esempio non potrà più verificarsi che ad un pensionato di 70 anni , qualche promotore finanziario gli prospetti un investimento con scadenza a 20 anni. Tuttavia , rimane su questa problematica, qualche punto debole sul quale come sindacato dobbiamo tentare di aggiustare. Mi riferisco al sistema incentivante, che come tutti sanno è strettamente collegato alla quantità dei prodotti finanziari venduti. Tanto per capirci , più il lavoratore vende, più guadagna anche se spesso non sa cosa effettivamente stia proponendo al cliente. Un sistema incentivante che viene gestito in modo unilaterale dalle banche e sul quale bisogna che come sindacato mettiamo mano per controllare insieme alle banche questi meccanismi che se non in linea con l'etica possono portare a quei disastri che si traducono nei casi Parmat , Cirio e altri. D. Parliamo della tornata assembleare . Con ABI, avete sottoscritto un'ipotesi d'accordo. Le assemblee dei lavoratori, decideranno se trasformare l'ipotesi in accordo. A questo proposito qual è la situazione nella nostra provincia? R. Mi consenta di dire innanzitutto che questo periodo è stato pesante sotto l'aspetto fisico ma straordinario sotto quello politico. Lo dico questo ,perchè ho partecipato a quasi tutte le assemblee svoltesi in provincia di Cosenza , sono state per me un momento di confronto importante con i lavoratori . Ho registrato in tutte le unità produttive una grande partecipazione e una immensa voglia a discutere il merito della piattaforma , la quale, ha trovato tra i lavoratori un forte consenso, in alcune realtà anche del 100%. Manca ancora qualche struttura , per la precisione due unità produttive, ma se lei mi permette vorrei far parlare i numeri che sono usciti dalle 12 assemblee di altrettanti istituti di credito, assemblee indette quasi tutte su base provinciale. Hanno partecipato alle 12 assemblee 682 lavoratori. Hanno votato a favore 594 , i contrari sono stati 79, gli astenuti 9. Ecco questo è il quadro. I lavoratori della provincia di Cosenza , si sono espressi . Andiamo oltre il 90% dei consensi un risultato straordinario che conferma la bontà dell'ipotesi d'accordo sottoscritta in ABI il 12 febbraio. Una piattaforma la quale, dopo la conclusione delle assemblee in tutto il territorio nazionale , che stanno registrando forti consensi , verrà trasformata in accordo per consentire a tutti i lavoratori di iniziare ad incassare i benefici previsti sia dal lato economico sia da quello normativo .
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