CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO - CALABRIA
Caporalato: al via la campagna Cgil, Flai e Inca per gli "invisibili" sfruttati nei campi

Progetto nazionale per dare assistenza ai lavoratori migranti. A Settembre in Calabria.

Sabato 07 Luglio 2012
Cgil Calabria
Caporalato: al via la campagna Cgil, Flai e Inca per gli "invisibili" sfruttati nei campi Progetto nazionale per dare assistenza ai lavoratori migranti. A settembre in Calabria. Arrivano nel nostro Paese e si muovono su e giù per lo Stivale, seguendo le "rotte" delle attività stagionali di raccolta. Dalle angurie a Nardò alla raccolta dei pomodori nella Capitanata; dalle olive e ortaggi in Salento alla raccolta delle patate e degli agrumi nel Siracusano; dalle pesche e ortaggi nel Casertano agli agrumi nella piana di Gioia Tauro; dalla raccolta dei pomodori in Basilicata ai prodotti orticoli a Latina; dall'uva in Veneto alle mele in Trentino. Quasi sempre lavorando in nero, sotto salario e senza sicurezza. Sono gli "invisibili", le migliaia e migliaia di lavoratori extracomunitari (80mila secondo la Cgil) che, "sotto caporale", lavorano nei campi e raccolgono quei prodotti ortofrutticoli che finiscono sulle nostre tavole. E sono loro i protagonisti della campagna "Gli invisibili nelle campagne di raccolta", lanciata il 5 luglio a Lecce da Cgil, Flai Cgil e Inca Cgil, per dare appunto "assistenza a 360 gradi a tutti lavoratori, spesso di origine straniera, impegnati nelle campagne di raccolta". "Le grandi campagne di raccolta di prodotti ortofrutticoli nel nostro paese - spiegano dal sindacato- nascondono grande disagio per gli addetti che vi lavorano e una profonda e diffusa illegalita'. La Flai Cgil denuncia da anni episodi di sfruttamento e propone interventi di contrasto a queste situazioni di vera e propria schiavitù. Dopo l'esperienza del sindacato di strada e la mobilitazione che ha visto approvata la normativa che ha reso il caporalato un reato penale", prende il via il progetto. Ma, secondo il sindacato, pur essendo le attività di raccolta nel periodo estivo svolte quasi esclusivamente da manodopera immigrata, le assunzioni per questa attività risultano addirittura in diminuzione, nel periodo estivo, rispetto alla media annua. Solo il 5% della manodopera extracomunitaria ha un regolare contratto di lavoro, la quasi totalità ha una tariffa non sindacale (presenza di sottosalario, nella migliore delle ipotesi il 60% della paga sindacale prevista). Il 95% di questi lavoratori non ha un regolare contratto di lavoro e riceve una paga giornaliera al di fuori di ogni regola salariale, e il 95,6% di questi lavoratori, per poter lavorare, deve sottostare all'intermediazione illecita di manodopera da parte dei caporali. Secondo i dati a disposizione del sindacato, "per almeno 2/3 delle aziende agricole inserite negli elenchi nominativi trimestrali, pur effettuando produzione di angurie/pomodori e nonostante la certezza che i raccolti vengano eseguiti da centinaia di lavoratori migranti, non figurano ufficialmente comunicazioni di assunzione, presso il centro per l'impiego, di manodopera extracomunitaria". E, sempre sulla base dei dati della Cgil, "i titolari di aziende agricole incrociano questa tipologia di lavoratori solo ed esclusivamente attraverso i caporali, essi stessi extracomunitari, i quali, invece, risultano regolarmente assunti (poche decine in tutto) dalle stesse aziende agricole". l'inca partecipa a questa iniziativa con i propri operatori che, nelle principali aree dove si concentra la manodopera stagionale, saranno a disposizione dei lavoratori per fornire loro le informazioni necessarie per orientarsi nel nostro paese, metterli a conoscenza dei loro diritti e dargli la possibilità di denunciare ogni sopruso. l progetto durerà due anni. La FLAI, insieme alla CGIL e ai suoi servizi, con camper attrezzati raggiungerà lavoratori e lavoratrici per portare loro assistenza con medici, avvocati, assistenza fiscale e contrattuale, dando un supporto concreto per conoscere e far valere i propri diritti. Si parte il 5 luglio a pochi chilometri da Nardò, scenario lo scorso anno del primo sciopero dei lavoratori migranti, per poi spostarsi a settembre in Calabria (Rosarno), ad ottobre in Trentino Alto Adige (Bolzano), per poi tornare nell'estate prossima nelle regioni del sud, in Sicilia (Siracusa e Ragusa) e in Campania (Salerno), il progetto si concluderà in Veneto (Padova) nell'ottobre 2013.
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