CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO - CALABRIA
In Italia aumento dei morti sul lavoro

In un solo mese sono saliti a 71 i morti sul lavoro

Domenica 24 Giugno 2012
Cgil Calabria
In un solo mese sono saliti a 71 i morti sul lavoro Mai negli ultimi tre anni nel nostro Paese si era registrato un numero così elevato di vittime sul lavoro in un mese. Sono 71, infatti, le morti sul lavoro rilevate a maggio dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering. E salgono a 208 gli infortuni mortali nei primi cinque mesi del 2012. Mentre nel monitoraggio compare una nuova voce tra le cause di morte: eventi sismici e atmosferici con quasi il 10 per cento del totale delle vittime. Numeri sconfortanti che scaturiscono anche dal terremoto che ha colpito duramente il cuore produttivo del Paese nelle ultime settimane. Così l'Emilia Romagna - che era terza nella triste graduatoria delle morti bianche fino ad aprile - balza tragicamente in cima alla classifica, scalzando per la prima volta la Lombardia; sono infatti 34 le vittime rilevate nella regione. Ma c'è di più, perchè anche nel bilancio nazionale l'incremento degli infortuni mortali sul lavoro è stato significativo: passando dai 137 rilevati a fine aprile ai 208 di fine maggio. Più di due decessi al giorno. E, intanto, la variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per la prima volta nel 2012 pone un segno positivo e sconfortante pari al 3 per cento. E la Lombardia - che ha costantemente tenuto la prima posizione - occupa ora il secondo posto per numero di morti sul lavoro con 30 vittime; seguono: Toscana (24), Veneto (13), Piemonte e Sicilia (12), Trentino Alto Adige, Abruzzo e Lazio (10), Calabria e Campania (9), Marche (7), Liguria (6), Puglia e Friuli Venezia Giulia (5), Basilicata e Umbria (4), Sardegna (3), Molise (1) e nessuna vittima in Valle D'Aosta. La principale causa di morte registrata dall'Osservatorio è quella provocata da una caduta dall'alto (23,1 per cento delle morti), seguita dallo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall'alto (18,8 per cento); al terzo posto il ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (16,8 per cento); al quarto eventi atmosferici e sismici (9,1 per cento). E ancora il contatto con organi lavoratori in movimento (6,3 per cento). Il settore più a rischio con il 35,3 per cento dei casi di morti sul lavoro di tutto il Paese è l'agricoltura, seguito dal settore delle costruzioni (22,2 per cento). Il 7,7 per cento degli eventi mortali, invece, è stato registrato nel commercio e nelle attività artigianali; mentre il 7,2 nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni. Lo studio condotto dall'Osservatorio Vega Engineering continua quindi con la nazionalità delle vittime. Si scopre così che gli stranieri deceduti sul lavoro sono il 13,8 per cento del totale. Mentre le fasce d'età più coinvolte nel dramma sono quelle che vanno dai 45 ai 54 anni (49 vittime), quella dei 35 - 44enni (47 morti), degli ultrasessantacinquenni (42) e quella tra i 55 e i 64 anni (35).
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